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“Mostrarsi in bikini toglie potere alle donne”: l’assurda affermazione di Lisa Armstrong che scatena polemiche

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“Il bikinismo toglie potere alle donne”, pensavamo di averle sentite tutte e invece a quanto pare no, e l’argomento è stato affrontato da Lisa Armstrong con un articolo sul Telegraph. La giornalista responsabile delle rubriche di moda sul Telegraph dopo aver lavorato anche per Vogue, ha deciso di portare alla luce questo tema, che forse solo lei crede sia essenziale. In pratica secondo Lisa Armstrong sarebbe sbagliato mostrare parti di sé che non siano connesse ad una parte cerebrale, ma solo muscolare. Una critica che pensava potesse apparire costruttiva, e che invece ha soltanto portato a giuste polemiche.
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L’articolo di Lisa Armstrong

La giornalista Lisa Armstrong ha scritto un articolo che probabilmente ci riporta indietro di 100 anni e ci chiediamo come sia possibile. “E’ estate e probabilmente arriverà il selfie di una donna di mezza età in bikini a incasinare la tua intelligenza emotiva. Molto probabilmente si tratterà di Gwyneth Paltrow o JLo“, così incomincia il suo pezzo.
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La Armstrong sembrerebbe attaccare sia le donne che hanno raggiunto ormai la soglia dei 50 anni che le nuove giovani che si mostrano in bikini. Questo perché come lei asserisce “viviamo in tempi divisi: metà della popolazione è in sovrappeso e si sente infelice. L’altra metà è nella forma migliore della sua vita e vuole che tutti lo sappiano”.

“La variante bikini del ritratto femminile è un grande miglioramento rispetto al cubismo, che riduceva le donne a parti del corpo casuali e spesso sembrava prenderle in giro. Il cubismo ha anche ridotto gli uomini a parti del corpo casuali, ma c’è un ulteriore strato di cattiveria in alcuni suoi ritratti femminili”. Continua così Lisa Armstrong. Quindi secondo la giornalista, le donne non dovrebbero mettersi in bikini e mostrarsi contente e fiere perché una part della popolazione soffre per la propria condizione fisica?
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Vediamo e leggiamo ovunque messaggi di supporto, di autodeterminazione, di forza interiore e il tipico “ama te stesso”, e poi se sei una donna in bikini e in una buona forma fisica non puoi mostrarti sui social perché qualcuno potrebbe rimanerci male? Non è questa per l’assunzione peggiore della giornalista che continua imperterrita nel diffondere messaggi che vanno contro alle lotte che le donne cercano di portare avanti.

Benvenuti nel medioevo

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“E’ semplicemente sbagliato esibire parti di sé, specie quando si tratta di qualcosa di poco cerebrale come il tono muscolare”, afferma e continua scrivendo “se vuoi essere rispettato per i tuoi numerosi talenti, scusa, non oggettivare il tuo corpo o quello di chiunque altro”. E potremmo aggiungere noi “BENVENUTI NEL MEDIOEVO”.

“Se lo fai, poi non sorprenderti quando i collegamenti più basici di Internet usano parole volgari per descriverlo”, frase della Armstrong incommentabile. Ci chiediamo quindi come sia possibile che il Telegraph abbia permesso che un articolo simile venisse pubblicato, un vero affronto alle donne e cosa ancora peggiore scritto da una donna. Lisa Armstrong infatti sul Telegraph viene definita “head of fashion” e vengono annoverati i suoi infiniti successi nel campo della moda e non.
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Il Telegraph forse non rendendosi conto del contenuto vero dell’articolo ha anche pubblicato un post su Instagram e possiamo affermare che nei commenti la solidarietà femminile nei confronti di Lisa Armstrong e del suo articolo “vanno a farsi benedire”. Le polemiche non si arrestano, sono più di centinaia i commenti di donne indignate da un articolo simile, c’è chi scrive “dovreste vergognarvi nel pubblicare un articolo simile, patetico, far vergognare le donne”. O ancora “un articolo tremendamente sessista”, “posso avere tantissimi talenti e postare lo stesso foto in bikini, non vedo dove è il problema”.

I commenti sono troppi e non possiamo riportarli tutti e per quanto le donne siano indignate è bello vedere come siano unite nel far valere i propri diritti nel mostrarsi in bikini e magari essere dottoresse, manager, impiegate e così via, o semplicemente nell’essere comfy nel proprio corpo.