Emily Blunt la vedremo prestissimo al cinema con il nuovo film di Christopher Nolan, ovvero Oppenheimer che in Italia uscirà il 23 agosto, mentre in America è uscito lo stesso giorno di Barbie. Una lotta tra due film che promettono una rivalsa del cinema post-pandemia. La più grande star del cinema britannico, Emily Blunt, ha quindi deciso di esporsi non solo in merito al sessismo che nel cinema ancora oggi è molto presente, ma anche in merito al recente sciopero del sindacato Sag-Aftra. Ecco cosa ha dichiarato in merito.
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Emily Blunt e le donne nel cinema
Emily Blunt è sposata ormai dal 2010 con l’attore John Krasinski e i due hanno un’innegabile chimica che “schizza” fuori dallo schermo anche nella loro interpretazione nel film di successo A Quiet Place (diretto inoltre dallo stesso Krasinski). Il ruolo che interpreta in Oppenheimer, accanto a Cillian Murphy, nella vita reale non le si addice per nulla, infatti il personaggio di Kitty, come lei stessa dichiara è stato quasi spaventoso. Voleva fuggire, ma alla fine invece di umanizzarla come aveva prospettato lo stesso Nolan ha deciso di abbracciarne i lati oscuri.
Questo ovviamente le ha permesso di portarci l’ennesima straordinaria interpretazione che conferma l’attrice talentuosa che effettivamente è. Oltre del suo nuovo film, come afferma il The Guardian, ha anche parlato dell’inizio della sua carriera e di come nelle prime interviste cercasse di essere quanto più simpatica possibile.
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Questo perché stava ancora “cercando di capire come parlare ai giornalisti“. In merito a ciò dichiara “per le attrici penso ci sia ancora una pressione, devono essere simpatiche, capite e affettuose, mentre gli uomini non sono tenuti a rispettare questo standard”.
Emily Blunt continua con “a nessuno importava se Leonardo DiCaprio fosse simpatico in The Wolf of Wall Street”. Citando in causa anche il personaggio di Kitty dichiara che “potrei generalizzare e dire che molte donne provano a ballare intorno alle cose perché spesso non ci viene dato una piattaforma per parlare apertamente.”
“Sei considerato troppo ambizioso o troppo emotivo se qualcuno sembra esprimere la propria opinione in modo vivace”, così Emily Blunt sottolinea come ci sia ancora sessismo nel cinema. Come ovviamente in moltissimi altri settori. “Conosco così tante donne che sono arrabbiate perché le loro vite sono definite solo dall’essere la mamma di qualcuno o la moglie di qualcuno”.
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Nel suo caso però sappiamo che è il contrario, infatti scherzando in alcuni spettacoli americani è John Krasinski che viene additato come il marito di Emily Blunt e lui ne è più che felice. Per quanto si faccia fatica ad ammetterlo negli anni il cinema ha portato sullo schermo degli stereotipi di genere dannosi che rimangono ancora. Alcuni film, anche in modo inconscio, hanno trasmesso una disuguaglianza e limitato la rappresentazione delle donne in diversi modi.
Certo oggi non è così radicato tutto ciò, con gli anni almeno su questo punto di vista di novità e modernizzazioni ce ne sono state.