Spopola sui social la protesta virale hashtag #10secondi degli influencer contro l’ingiusta sentenza del caso dei 10 secondi, che ha assolto il bidello che lo scorso anno è stato accusato da una studentessa di averle palpeggiato il sedere per ben 10 secondi. Secondo il tribunale però 10 secondi sono pochi e quindi il reato non sussiste perché l’intento non era quello di violenza sessuale.
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La vicenda
Nel 2022 un uomo di 66 anni, Antonio Avola, bidello nell’istituto Cine Tv Roberto Rossellini era stato accusato da una studentessa di 17 anni di averle toccato i glutei mentre lei saliva le scale. Il tutto ha avuto una durata tra i 5 e i 10 secondi, essendo solo secondi, secondo il tribunale sicuramente non c’è stata l’intenzione di molestia.
Andiamo però più nel dettaglio, la ragazza ha dichiarato di aver sentito che qualcuno le calava i pantaloni e infilava una mano negli slip. “Il fatto non costituisce reato”, con queste assurde parole il bidello è stato assolto dalla giustizia, che di base non sussiste, tanto quanto il reato, giusto? Per i giudici “La repentinità dell’azione senza alcuna insistenza nel toccamento, da considerarsi quasi uno sfioramento non consente di configurare l’intento libidinoso o di concupiscenza generalmente richiesto dalla norma penale”.
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Frasi e sentenze tanto imbastite quanto prive di significato potremmo aggiungere, perché poi ci chiediamo, vi aspettavate anche “l’insistenza nel toccamento?” Un’ennesima sentenza che non rispecchia la giustizia, che in Italia ormai sembra quasi inesistente se pensiamo ai casi di violenza contro le donne impuniti di cui vi abbiamo già parlato. Proprio per questo e per sottolineare l’assurda assoluzione del bidello sui social è nato un nuovo trend.
Da dove è iniziato il trend?
L’hashtag #10secondi è diventato subito virale e utilizzato da moltissimi influencer. Questo dopo la notizia che ha non solo generato stupore, ma forse anche sconforto dimostrando per l’ennesima volta di non essere tutelati nemmeno dalla legge. L’intento è quello di riprendersi mentre si toccano parti del corpo cronometrando i 10 secondi e per far capire che 10 secondi sono tantissimi. Facendo questo vuole essere trasmesso un semplice messaggio, che la molestia non dipende dal tempo, ma dal fatto che una parte del corpo intima, come in questo caso, viene toccata senza consenso.
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Il trend ha avuto inizio dall’influencer, attore e comico Paolo Camilli che è stato poi ripreso da tantissimi volti noti sui social. Questo ha fatto si che il messaggio venisse diffuso a tutto il popolo del web e non, sensibilizzando la società sull’argomento e su quanto ancora la giustizia non riesca a fare il suo corso, come molti invece sperano.