Non è la prima volta che Consumer Reports, famosa organizzazione no profit con sede a Newyork, tenta di mettere l’accento sulle insidie nascoste dal cioccolato. Lo studio condotto dall’americana Consumer Reports, ha interessato diversi prodotti a base di cacao – dai preparati per cioccolata calda alle gocce di cioccolato fino alle tavolette al latte o fondente. E le conclusioni sembrano essere davvero allarmanti: nelle comunissime tavolette ci sono eccessive quantità di zucchero, presenza di additivi e di altre sostanze chimiche controverse come i metalli pesanti.
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Il fondente sembra essere quello maggiormente pericoloso
Il cioccolato fondente è diventato subito oggetto dell’indagine: 23 barrette su 28 (l’82% del campione totale) presentano livelli di piombo o cadmio superiori ai livelli massimi consentiti stabiliti dalle autorità sanitarie della California (0,5 mcg al giorno per piombo e 4,1 mcg al giorno per il cadmio).
A fare registrare i risultati peggiori sono due tavolette di cioccolato a marchio Perugina – il Cioccolato fondente Nero 85%, che numeri alla mano contiene una percentuale di piombo del 539% e una percentuale di cadmio del 68%; e il Cioccolato fondente Nero 70% che contiene invece percentuali rispettivamente del 314% e dell’82%.
In entrambi i casi, percentuali davvero alte, soprattutto per quanto riguarda il piombo. La Nestlé, proprietaria del marchio Perugina, ha dichiarato: “Applichiamo standard rigorosi per garantire che i nostri prodotti siano di alta qualità e rispettino tutti i requisiti normativi applicabili, compresi i limiti per cadmio e piombo. […] L’azienda testa regolarmente le materie prime e i prodotti finiti per garantire la conformità e, in definitiva, la sicurezza dei consumatori.”
Cioccolato fondente, quali sono i rischi
In definitiva, piano con gli allarmismi: rinunciare al cioccolato fondente sarebbe una misura eccessivamente severa, spiegano gli stessi membri di Consumer Reports: “Per gli altri adulti che vogliono mangiare cioccolato fondente, il consumo occasionale non li esporrà necessariamente a livelli estremamente elevati di metalli pesanti” si legge nel report. “Ma, per quanto possibile, è bene essere consapevoli della potenziale esposizione ai metalli da più fonti”.