Il mondo del cinema è una scoperta continua, un regno le cui figure attraversano spazio e tempo in modo a noi conosciuto solo grazie alla loro arte. Si apre così l’80esima edizione del Festival del Cinema di Venezia. Questa volta a lasciare un’impronta indelebile è la regista italiana Liliana Cavani, la prima donna a cui è stato assegnato il Leone d’Oro alla carriera. Un evento importantissimo e indimenticabile non solo per il cinema, ma anche per tutti noi. La sua capacità di trasmettere emozioni complesse attraverso i suoi film l’hanno quasi resa una pioniera in campo cinematografico, ed ora arriva finalmente il tanto ambito e meritato premio. Ciò che ha lasciato senza parole gli ospiti del Festival è stato il suo discorso al momento della premiazione.
Leggi anche: “Arriva l’educazione sessuale”, il governo introdurrà le lezioni nelle scuole sul modello “peer education”
Liliana Cavani, indimenticabile a Venezia
Liliana Cavani, classe 1933, regista e sceneggiatrice italiana, nella giornata d’apertura del Festival del Cinema di Venezia ha avuto l’onore di ricevere uno dei premi più ambiti, tra i registi che hanno fatto la storia, ovvero il Leone d’oro alla Carriera. La cerimonia inaugurale quindi quest’anno può vantare di aver “incoronato” la prima donna regista a ricevere questo premio.
Leggi anche: “Se ti ubriachi poi incontri il lupo”, le frasi di Andrea Giambruno fanno discutere. Risponde Fiorella Mannoia e lui chiarisce.
La sua premiazione è stata accolta da entusiasmo, applausi e molta felicità, un passo in avanti sicuramente anche per quanto riguarda la disparità di genere, che almeno nel mondo cinematografico sotto alcuni aspetti si fa via via più sottile. Quello che ha sicuramente interessato maggiormente gli ospiti e i giornalisti presenti è il discorso tenuto dalla stessa regista ringraziando per il premio.
“Sono la prima donna regista a ricevere questo premio, trovo che non sia del tutto giusto”, secondo la regista infatti molte altre donne potrebbero competere con lei e meritare maggiormente il premio. “Ci sono donne sceneggiatrici e registe che probabilmente lavorano bene al pari degli uomini. E’ un quadro che il festival dovrebbe considerare, e dovrebbe considerare anche che le donne possono fare bei film”.
Una “modernizzazione” nel campo del cinema
La regista, accogliendo con un sorriso il premio ricevuto, ha comunque voluto dire la sua in merito a ciò che secondo lei ancora non funziona del tutto all’interno anche del Festival di Venezia. Molti hanno definito l’inaugurazione della Mostra quasi femminista grazie alle parole della Cavani, e forse era proprio ciò di cui avevamo più bisogno. “La Mostra c’è da molti anni, è necessario quindi un riequilibrio in questo senso. Molte donne nel cinema sono molto brave e mi auguro che questo inizio abbia un seguito nel tempo”.