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“Insegnate la gentilezza”: il grido d’aiuto di una ragazza calva insultata per la sua alopecia

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“Bisogna insegnare la gentilezza”, queste le parole di Miriam Santo, una ragazza di 28 anni che soffre di alopecia e per strada viene insultata perché calva. Una storia che ancora una volta ci fa capire come nel mondo l’empatia e la gentilezza siano ormai solo valori lontani, anzi insegnamenti lontani. Nuove generazioni che crescono pensando di sapere tutto, e che pensano di essere sempre dalla parte della ragione e non solo. Credono così di avere il firitto di poter giudicare e ancora peggio insultare. Lo sfogo che ha portato avanti Miriam Santo sui social è un grido d’aiuto sperando che almeno in parte i genitori o chi per loro si impegnino ad insegnare le basi del rispetto alle prossime generazioni.
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Le parole di Miriam Santo

Miriam Santo, è una ragazza di 28 anni di Porto Cesareo che sui social ha cercato di diffondere il suo pensiero. Questo perché sfortunatamente la ragazza è stata soggetta non solo ad alcune critiche, ma a insulti e gesti veramente consoni. Proprio per questo spera che le sue parole vengano ascoltate, credendo possibile un cambiamento futuro nelle nuove generazioni. Il suo sfogo è arrivato fino all’assessora alla Cultura del comune di Bari, Ines Pierucci, anche lei affetta da alopecia.
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“Quello che è successo a Porto Cesareo a Miriam è il sintomo della nostra società, chi ha sputato la granita sui piedi di Miriam lo ha fatto su se stesso, sulla paura della diversità. La mia alopecia mi ha reso una persona migliore. Mi mancano i miei capelli, ma le mie qualità non le ho mai barattate con altro”, queste le dichiarazioni di Ines Pierucci.

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E continua affermando “ho sempre pensato che nella diversità è necessario riconoscersi e che lo specchio nel quale guardare se stessi non aiuta a guardare ciò che ci circonda.” Infatti quello che è successo a Porto Cesareo a qualcosa di assurdo, perché nel 2023 è impensabile che una persona possa comportarsi in un modo tanto disdicevole. Miriam infatti ha denunciato l’accaduto “non sono una strega pelata, non c’è bisogno di sputarmi la granita alla menta addosso”.
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Come capiamo da quello che ha quindi detto Miriam qualcuno per strada l’ha aggredita, soltanto perché si mostra con orgoglio e senza paura senza nessuna parrucca, senza nascondere la sua alopecia. “L’estate è senza parrucche, è libertà. Insegnate ai vostri bambini la gentilezza, comprensione, inclusività e normalità nell’essere diversi”, questo quello che afferma Miriam. Dichiara poi se invece non siete più dei bambini, imparate tutto questo, perché ci sono anche donne pelate e non sono una strega”.

Speriamo che le parole di Miriam Santo vengano capite ed ascoltate, soprattutto diffuse grazie ai social. C’è bisogno di rendere sempre più consapevoli le persone su certe vicende, e su comportamenti che forse non hanno mai avuto una base giusta d’educazione civile, che invece è fondamentale per vivere gli uni con gli altri, rispettandoci.