Aurora Cavallo è una giovane ragazza che su Instagram vanta più di 700 mila followers ed è conosciuta a tutti come Cooker Girl, una chef influencer. Sul suo profilo possiamo notare tantissimi reel dove ci mostra ricette e ci insegna anche a non buttare via nulla, ma ad utilizzare ogni parte del cibo e reinventarla. Classe 2001 la food creator ha dichiarato che per lei la cucina è maschilista.
Leggi anche: “Quaranta giorni gratis”. Donne e lavoro, gli umilianti dati sul gender pay gap: “Ma c’è una Nazione dove…”
Cosa ha rivelato Cooker Girl?
Durante il podcast DOI – Denominazione di origine inventata la ragazza classe 2001 si è raccontata e aperta riguardo alle sue esperienze nel mondo della cucina. La sua passione le viene trasmessa direttamente dalla nonna e i piatti tipici che le preparava, adesso dispensa consigli in merito ai risotti, ai piatti tradizionali, dolci e così via. All’inizio alla sua pagina Instagram non era associato il suo volto, quando lo ha aperto nel 2016 infatti aveva deciso di non mostrarsi salvo poi fare dietrofront.
Se si mostra sempre felice e propositiva sui social allo stesso tempo ha capito a malincuore che la ristorazione sembra non essere un posto per donne. Ha infatti dichiarato che “nella ristorazione c’è un atteggiamento paternalista e un po’ maschilista.” Per le donne nel mondo della cucina così come in altri ambiti lavorativi la scalata sembra difficile il doppio e gli ostacoli sempre maggiori. Sappiamo infatti che alcuni degli chef stellati sono più uomini che donne e sono anche di più gli uomini che decidono di intraprendere la carriera da chef.
Leggi anche: “Piango tutte le sere”. La Kim Kardashian che non ti aspetti: “E’ così difficile”
La nostra Cooker Girl ha dovuto anche sentirsi dire che non poteva fare la maionese perché aveva il ciclo e quindi non ci sarebbe riuscita. Un accostamento senza senso e una dichiarazione che fa sicuramente rabbrividire. La chiusura della società però non sembra orientata soltanto su un piano lavorativo, ma anche del cibo stesso. Se da un lato i giovani amano sperimentare e combinare cucine differenti, anche sui social il sentiment non sembra essere della stessa idea, criticando qualunque ingrediente ritenuto assurdo all’interno di una ricetta tradizionale.
Una chef stellata ha la stessa opinione della food creator
Cristina Bowerman è della stessa idea, una chef con 20 anni di carriera e una Stella Michelin e 3 forchette Gambero Rosso, considera il settore ancora profondamente maschilista. Da estirpare la convinzione che alla parola chef debba per forza essere associato il volto di un uomo e meno di una donna. A farle da eco i dati della Federazione italiana pubblici esercizi che affermano che le donne sono numerose in cucina, ma chef stellate invece pochissime.
Sfortunatamente questa percezione non rimane soltanto sul posto di lavoro in sé ma si estende anche i clienti come testimonia la chef, riportando sue dichiarazioni in merito. Ai vertici è normale vedere uomini, ma quando arrivano le donne allora anche i clienti stessi rimangono sorpresi.
Fonte: Luce