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“Artiste donne e neri articolano pensieri inferiori”, Jann Wenner, fondatore di Rolling Stone, nella bufera. Il provvedimento preso.

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Jann Wenner, conosciuto per essere fondatore del famosissimo magazine Rolling Stone, è attualmente al centro di pesanti critiche, possiamo anzi dire una vera e propria bufera. Questo a causa di alcune sue dichiarazioni disturbanti, considerate misogine e razziste, ovvero “donne e neri hanno pensieri inferiori”. Ovviamente queste parole non sono passate inosservate e come provvedimento è stato espulso dalla Rock’n Roll Hall of Fame.
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Le dichiarazioni discutibili di Wenner

Jann Wenner ha rilasciato un’intervista al New York Times proprio in occasione della presentazione del libro dove sono raccolti i suoi articoli più famosi. Il giornalista però si è lasciato andare a qualche considerazione di troppo che ovviamente ha subito scosso tutti. Una bufera mediatica e non si è abbattuta, e diremmo giustamente, su di lui. Ha iniziando affermando che “le artiste donne e artisti neri articolano il loro pensiero ad un livello nettamente inferiore rispetto ad alcuni artisti uomini bianchi”.
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Ora, anche non considerando, che ci troviamo nel 2023 uno si domanda, come è possibile che il fondatore di un magazine così importante rilasci certe dichiarazioni? Proprio per questo non ci è voluto molto prima che l’uomo venisse additato come misogino e razzista. Cerchiamo di metterci nei suoi panni e no, proprio non capiamo come certe parole siano uscite dalla sua bocca. Il provvedimento nei suoi riguardi è stato più che tempestivo ed è stato rimosso con effetto immediato da quello che è il consiglio d’amministrazione della Rock and Roll Hall of Fame.

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Tanto più tempestivamente sono arrivate anche le sue scuse, alquanto poco credibili. “Nella mia intervista con il Times ho fatto commenti che hanno diminuito l’importanza dei contributi, il genio e l’impatto degli artisti neri e delle donne e di questo mi scuso pienamente”. Queste le dichiarazioni ultime dell’uomo, che ha cercato di porre la famosa “toppa”. Senza però riuscirci a quanto pare. L’offesa non è stata arrecata soltanto ad artisti di colore e donne, ma anche a chi non è artista.