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“Stop alle Molestie Sessiste”: Il #Metoo della pubblicità spazza via lo scandalo We Are Social

Nel settore della pubblicità il movimento #MeToo ha ottenuto una vittoria senza precedenti, che ha come obiettivo quello di porre uno stop netto alle molestie sessuali sul lavoro. Ciò in seguito allo scandalo scoppiato presso l’agenzia pubblicitaria We Are Social, di cui vi avevamo parlato in questo articolo. La decisione presa è stata definita una “svolta storica” per le molestie all’interno del mondo pubblicitario grazie all’intervento dell’Adci (Art Directors Club Italiano).

L’Adci ha deciso di adottare misure di prevenzione volte a garantire che sia fornito il giusto supporto e la giusta protezione alle vittime di molestie e abusi sul posto di lavoro. Una delle innovazioni chiave sarà l’introduzione di una piattaforma digitale completamente anonima, attraverso la quale ogni dipendente potrà denunciare eventuali molestie subite.
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Lo scandalo del mondo pubblicitario

Quando Massimo Guastini un mese fa, tramite un intervista rilasciata al profilo fake Monica Rossi su Facebook, “denunciò” Pasquale Diaferia per numerose molestie durante gli anni, scoppiò il putiferio proprio a Milano. Da quel momento decine le testimonianze di donne che avevano lavorato in agenzie pubblicitarie ed erano state molestate, o avevano subito mobbing. Tra queste ragazze un nome è stato fatto poi quasi portavoce, quello di Giulia Segalla che finalmente ha denunciato episodi accaduti nel 2011 dando anche coraggio ad altre di farsi avanti.

Il direttivo dell’Adci ha deciso adesso di raggiungere un obiettivo che per ora è soltanto per carta, quindi adesso dovremo aspettare soltanto che il tutto venga reso effettivo. Adesso la loro decisone è stata addirittura considerata una “svolta storica”. E’ prevista la creazione di una piattaforma tramite cui potrà essere denunciata qualsiasi molestia in modo assolutamente anonimo.
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Il problema dopo le denunce, dopo i molestatori seriali, dopo l’ambiente tossico riscosso all’interno di tale aziende è stato il silenzio. Tantissime altre agenzie pubblicitarie non sono mai intervenute sulla questione e la stessa Adci era stata criticata per essere rimasta in silenzio e per non essersi esposta in merito alla vicenda.

Cos’ha concordato il Direttivo

Questa settimana il direttivo si è riunito per prendere quindi in mano la situazione e apportare modifiche importanti. “L’impegno che abbiamo preso oggi sarà più efficace se condiviso per questo abbiamo deciso di creare un gruppo di lavoro interassociativo“, questo quello che ha dichiarato la presidente dell’Adci, Stefania Siani.

Il cambiamento vero e proprio sarà nel codice di condotta e ogni socio avrà una piattaforma, come dicevamo precedentemente, dedicata esclusivamente alla segnalazioni di molestie sul lavoro che saranno poi vagliate attentamente dal Consiglio Direttivo. All’interno delle agenzie chi sarà vittima di violenza potrà avere anche un’assistenza legale gratuita.
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Come dichiarato dalla presidente dell’Adci il gruppo di lavoro creato è interassociativo e come partner ha deciso di scegliere anche Telefono Donna, investendo poi anche dal punto di vista formativo e saranno quindi adottati degli Equal Talk che sensibilizzeranno su temi come sessismo e molestie.

Troppo frequentemente ascoltiamo o leggiamo di abusi sul posto di lavoro, su molestie che rimangono impunite o che per paura non vengono denunciate. La presa di coscienza e la successiva decisione dell’Adci sono la dimostrazione che tale problema può essere affrontato nel concreto, per “debellare” così le molestie sessuali sul posto di lavoro. Bisogna creare in primo luogo un ambiente che possa essere accogliente, ma soprattutto sicuro e rispettoso per le donne. Se il settore pubblicitario è riuscito ad intervenire tempestivamente sul problema, siamo consci che molti altri settori potranno.