Le tenniste non ricevono lo stesso compenso dei tennisti. Questo ci stupisce? Ormai no, siamo quindi abituati sempre più ad una discriminazione di genere dilagante. Finalmente per il gap che vi è tra i due generi sarà colmato, o almeno nel tennis. Quindi le tenniste avranno un salario uguale a quello degli uomini. Una vittoria non scontata che non possiamo ancora celebrare.
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Quando si arriverà alla parità salariale?
Infatti, secondo la Women’s Tennis Association la parità dei salari tra i due generi nello sport del tennis arriverà soltanto entro il 2033, o almeno questo è ciò che si spera. L’associazione è stata fondata dalla stessa tennista Billie Jean King che iniziò già negli anni ’70 la sua protesta contro il suo stipendio. Infatti gli US Open durante quegli anni pagavano 25 mila dollari il vincitore del torneo maschile, mentre per quello femminile erano previsti solo 10 mila dollari.
Basti pensare che quest’anno durante gli ultimi Internazionali che si sono svolti in Italia i tennisti hanno ottenuto un compenso di ben 8,5 milioni di dollari messo a confronto con le tenniste che hanno invece gareggiato solo per 3,9 milioni di dollari.
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Partendo da questi dati è quindi essenziale rivedere il regolamento, ancor di più la WTA in Florida vaglierà nuovamente il calendario della stagione e le regole. Le donne quindi come rivela anche Forbes finalmente potranno ricevere un salario pari a quello degli uomini, secondo loro però entro il 2027. Per il 2033 che abbiamo già citato precedentemente invece rappresenta l’anno in cui nelle gare dove uomini e donne parteciperanno in luoghi differenti sarà completamente eliminata la disparità di genere.
Ciò che forse da un lato potrebbe scoraggiare è sicuramente dover aspettare quasi 10 anni per vedere finalmente questa disparità scomparire. Ovviamente ci vorrà tempo prima che venga approvato qualsiasi regolamento affinché le tenniste abbiano lo stesso salario degli uomini. Capire che tutto questo tempo deve essere impiegato soltanto per rendere possibile una parità salariale che dovrebbe invece essere dovuta, ci mette di fronte ad una dura verità. Ovvero che lottare contro la discriminazione è sempre più difficile, le vittorie arrivano, ma dopo tanto troppo tempo.