La Palma d’Oro è stata vinta da una donna, è la terza volta nella storia del riconoscimento più importante del cinema. Durante la 76ª edizione del Festival del cinema di Cannes ha trionfato Justine Triet con il suo film francese Anatomie d’un chute (Anatomia di una caduta). L’ennesimo momento storico che ha segnato il mondo del cinema, il prestigioso premio vinto da una donna. La Triet con il suo talento e il suo film è arrivata dritta ai cuori della giuria conquistandoli.
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Justine Triet ha 44 anni eppure in questo momento è una delle donne più famose e ispiratrici che possano esserci, ricordandola mentre ritira in modo emozionato e fiero il suo premio. Nel suo discorso di ringraziamento ha anche speso parole per quella che è la situazione della Francia e delle rivolte che ci sono in merito alla riforma delle pensioni.
Un passo avanti per l’uguaglianza anche in ambito cinematografico? Sicuramente, le donne registe sono capaci di creare opere straordinarie tanto quanto gli uomini, basti pensare ad Agnès Varda, Lina Wertmuller, le più moderne Greta Gerwing e Sofia Coppola. L’incredibile traguardo di quest’anno non celebra soltanto talento, passione e creatività, ma anche inclusione e parità di genere. Da sempre molte sono state le critiche mosse per la poco inclusività data a noi donne, tanto che quest’anno in gara ce n’erano ben sette. Contenta di questo traguardo anche Jane Fonda, un’attrice talentuosa, memorabile che è anche una delle prime attiviste sul campo, e che personalmente ha consegnato il premio alla Triet.
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Di cosa parla il film vincitore?
Una donna che vince il Festival di Cannes, ma con quale film? Scopriamolo insieme. Anatomie d’un chute è un thriller psicologico che affonda le sue radici in una famiglia e i suoi segreti, dove una madre e un padre devono prendersi cura di un figlio diventato cieco. Quando il padre muore in circostanze non molto chiare, mentre sono in uno chalet isolato dal resto del mondo, viene aperto il caso e si inizia ad indagare. Sarà proprio la moglie ad essere accusata e a dover provare la sua innocenza.
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Per il Festival di Cannes è ora di cambiare
Quest’anno il Festival ha quindi focalizzato il suo impegno anche in quella che è la promozione del lavoro delle donne nel cinema. Nel 1993 è stata Jane Campion ad aver vinto per la prima volta la Palma d’Oro con “Lezioni di piano”, ricevendo questo prestigioso premio ha segnato per sempre la storia. Un momento sicuramente rivoluzionario che ha avuto seguito nel 2021 con il trionfo di Julia Ducournau per “Titane”.
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Il Festival ha dimostrato di essere un luogo di celebrazione, ma anche luogo d’eccellenza per la cinematografia e progresso sociale. Finalmente entriamo in quella nuova società, sperando possa continuare in questo modo, in cui vengono premiati tutti indipendentemente dal genere dei registi. Un vero e proprio faro di luce di speranza per quella che è l’industria del cinema diversificata.
Fonte: Luce