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“Supporto alle donne”, all’Ospedale di Torino una “stanza” per persuadere le donne a non abortire. E’ polemica

stanza ascolto torino donne non abortire

Movimento per la Vita, e già il nome ci fa intendere quale sia il suo scopo primario, ovvero convincere le donne a non abortire. La discussa notizia degli ultimi giorno sta sconvolgendo l’opinione pubblica, poiché ancora una volta l’Italia è nell’occhio del ciclo per fare un passo indietro. All’Ospedale Sant’Anna di Torino nasce “la stanza dell’ascolto”, uno spazio che in teoria dovrebbe fornire supporto alle donne in gravidanza che decidono di abortire. Nasce così un’opera di convincimento per non abortire, le donne che non si sentono aiutate e tutelate possono rivolgersi all’Ospedale per sentirsi ascoltate e capire come gestire il durante e dopo gravidanza. Una decisione forse un poco presuntuosa? Per alcuni sembrerebbe di si.
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Le dichiarazioni dei partiti

Le prime parole che arrivano sono quelle dell’assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte che si ritiene pienamente soddisfatto dell’iniziativa. “Ogni volta che una donna vuole abortire perché si sente abbandonata di fronte alla sfida della maternità siamo di fronte a una drammatica sconfitte delle istituzioni”.
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Non sembrano però dello stesso parere alcuni partiti che si schierano contro questa decisione, le dichiarazioni del presidente del Pd Piemonte: “E’ l’ennesima umiliazione nei confronti delle donne e della loro libertà di scelta e autodeterminazione. E’ un affidamento diretto al Movimento per la Vita, non sportello d’accoglienza, è una forma di violenza psicologica istituzionalizzata”.

Fanno eco anche coloro che appartengono al Movimento 5 Stelle, “Marrone non provi a far passare le sue marchette alle associazioni antiabortiste come sostegno alle donne. Dalla Regione non ci sono iniziative apprezzabili per aumentare asili nidi e contrastare la povertà”. Parole molto forti che sicuramente saranno arrivate al destinatario.

Dopo la gravidanza le donne da chi sono tutelate? Da chi sono aiutate? Ci sono quindi dei passi in avanti concreti anche in questo? O allora bisogna dar ragione a chi critica l’iniziativa? Molte sono le domande senza risposte, che ovviamente attendiamo da chi di dovere.