Nicole Kidman si sta preparando all’uscita della serie “Operazione speciale: Lioness” che avverrà il 23 luglio e sarà disponibile sulla nuova piattaforma Paramount +. Nella serie si parla principalmente di donne, donne forti, concetti e educazione che in un’intervista al Corriere della Sera dice di voler trasmettere anche alla figlia. “A mia figlia voglio insegnare a non arrendersi e lottare”.
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La sua nuova serie
Nella nuova serie, affiancata anche da Zoe Saldana, Nicole Kidman porterà sullo schermo la storia di un programma militare dove l’attrice è capo, un programma inoltre che nella realtà esiste veramente. Il loro obiettivo sarà quello di entrare in cellule terroristiche per eliminarle del tutto. L’attrice si fa portavoce di donne che svolgono un lavoro che sembrerebbe prettamente maschile.
Proprio per questo la Kidman dichiara che il cinema ha una responsabilità non indifferente nel momento in cui decide di parlare di determinati argomenti. Raccontare le donne da questo nuovo punto di vista più forte e indipendente era necessario, quasi un dovere: “abbiamo aspettato per così tanto di essere rappresentate nel modo giusto. specie oggi. Un mondo in cui le donne sono parte delle decisioni, quelle quotidiane. ma anche a livello di società”.
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Decide poi di aprirsi anche in merito alla sua sfera privata raccontando di sua figlia. Sappiamo che Nicole Kidman è arrivata dove molte alle volte faticano perché vengono surclassate da colleghi uomini. “So bene che non è per tutti e so che non è semplice. Ma è un messaggio che voglio dare e che spero possa arrivare anche con questa serie”.
Nel ruolo di produttrice
“Quello che ripeto sempre a mia figlia, non arrendersi, continuare a seguire i propri obiettivi, ostinatamente. Al limite ne raggiungerai altri. Quello che non serve è torturarsi dei propri errori“. Questo quello che la Kidman professa di voler insegnare a sua figlia, specialmente nella nostra società dove le donne per molti diritti ancora devono lottare.
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I suoi successi però sono anche altri come quello di essere entrata finalmente anche nel mondo della produzione dopo così tanti anni sul set e non solo. “Sedere a un tavolo che era quasi esclusivamente maschile come quello della produzione. Questo è un nuovo lavoro che voglio imparare proprio per far sentire sempre più la voce delle donne. Averlo fatto è un traguardo che sento di aver raggiunto“.