Da un contratto sicuro ad un’avventura imprenditoriale fatta di sogni per bambini: la storia di Giorgia e Irene Del Vecchio viaggia sui binari della fantasia, ma è decisamente reale ed ha un lieto fine.
Sorelle 30enni di Roma, Giorgia e Irene hanno raccontato la loro storia a Repubblica. Entrambe aveva un contratto a tempo indeterminato, ma non erano felici: facevano parte di quella larghissima percentuale di lavoratori che non fanno il lavoro che hanno sempre sognato e che nella vita hanno fatto, per necessità di contesto, una scelta sicura.
Foglioline, la libreria dei sogni delle sorelle Del Vecchio
A loro due, però, questa scelta “sicura” cominciava a pesare ed era sempre più ingombrante nelle loro menti il progetto a cui avrebbero voluto dare vita davvero: una libreria per bambini. Irene Del Vecchio ha raccontato a Repubblica che la scelta di un lavoro sicuro ma non appagante stava portando entrambe ad un livello di stress enorme: “Avevamo sempre lavorato come dipendenti, non sapevamo come ci saremmo trovate a gestire un’attività nostra né se avrebbe funzionato. I rischi c’erano e così le preoccupazioni, avendo entrambe famiglia, ma per me la situazione precedente era insostenibile, non potevo continuare ad accettare il livello di stress che mi aveva portato il lavoro fino a quel momento”.
Da un lavoro non amato ad un grosso rischio: il successo grazie alla Naspi anticipata
Entrambe avevano vissuto esperienze insoddisfacenti alle dipendenze di altri: Irene lavorava nel terzo settore e, dice, “Non solo non mi sono mai sentita valorizzata, anzi avevo sempre difficoltà a proporre idee perché non venivo ascoltata e considerata, ma dal punto di vista umano la situazione era tossica”. Giorgia per anni aveva lavorato nella comunicazione in ambienti che definisce “tossici”, poi aveva trovato lavoro come assistente di una nutrizionista: un lavoro in un ambiente positivo ma alcuna soddisfazione personale. Entrambe, ad un certo punto, sentivano che il momento di una svolta era vicino. “Quando inizi a studiare tracci davanti a te una determinata strada: gli esami, lo stage, poi impieghi nel settore in cui ti sei laureato. Abbiamo sempre parlato di una libreria come se fosse un sogno irraggiungibile, ma ripensandoci oggi probabilmente ai nostri occhi era un’idea irrealizzabile solo perché esulava da quel classico percorso post universitario.
Ciò che ha fatto capire ad Irene che doveva cambiare vita è stata la maternità: “Volevo stare meglio, per me e anche per lei. Per questo ho deciso che, dopo la maternità, non sarei tornata al mio impiego e ho scoperto l’esistenza della Naspi anticipata, che mi avrebbe permesso di ricevere la disoccupazione in un’unica soluzione nel caso avessi aperto una società o una partita Iva nel primo anno di vita di mia figlia”.
Foglioline ha vinto il premio Arvalia 2023
Giorgia ha capito che dovevano cogliere la palla al balzo: “Ci siamo dette: ‘Ora o mai più’. Da lì ci siamo mobilitate con gli strumenti del corso fatto l’anno precedente, abbiamo fatto un business plan, Irene ha lasciato il lavoro, abbiamo cercato un locale che potesse ospitarci e poi anche io ho dato le dimissioni”.
Oggi Foglioline, la loro libreria, sta per compiere un anno ed è luogo di ritrovo importante per la comunità: il loro lavoro finalizzato ad avvicinare i cittadini a professionisti e rappresentanti culturali ha fatto loro vincere il premio Arvalia 2023. “Siamo solo al primo anno di attività” aggiunge Irene “e ci sarà il tempo di tirare le somme, ma la nostra vita è cambiata in meglio. Nonostante la stanchezza, si va sempre al lavoro con motivazione e serenità. Ho sempre voglia di provare cose nuove, portare nuove idee e ho detto addio allo stress portato dal lavoro”.