Il prestigioso Premio Sakharov per la libertà di pensiero del Parlamento europeo è stato assegnato quest’anno a Mahsa Amini e al Movimento delle Donne Iraniane per la Libertà, una scelta che mette in luce il coraggio e la determinazione di coloro che lottano per i diritti fondamentali in Iran. Mahsa Amini, una studentessa curdo-iraniana, è morta a Teheran nel settembre 2022 mentre era in custodia della polizia morale iraniana, accusata di non aver rispettato l’obbligo del velo islamico. Il suo caso ha suscitato indignazione a livello internazionale, e l’assegnazione del Premio Sakharov è un riconoscimento ufficiale del suo sacrificio.
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Premio Sacharov, non solo Mahsa Amini ma anche il movimento Donne,Vita e Libertà
“Il Parlamento europeo è orgoglioso di sostenere i coraggiosi e i ribelli che continuano a lottare per l’uguaglianza, la dignità e la libertà in Iran. Siamo al fianco di chi, anche dal carcere, continua a tenere vivo il movimento ‘Donne, Vita e Libertà‘. Scegliendoli come vincitori del Premio Sacharov per la libertà di pensiero 2023, quest’Assemblea ricorda la loro lotta e continua a onorare tutti coloro che hanno pagato il prezzo più alto per la libertà”, ha dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
La verità sulla morte di Mahsa Amini è rimasta avvolta dal mistero. Un video che ha circolato sui social media mostra la giovane collassare nel centro di detenzione di Vozara a Teheran, sollevando sospetti di percosse e abusi. Tuttavia, le autorità iraniane sostengono che la sua morte sia stata causata da malattie pregresse legate al cuore. Il suo volto è diventato il simbolo di una rivolta senza precedenti in Iran.
Iran in ribellione dopo Mahsa Amini: il movimento delle donne un anno dopo
La morte di Amini ha scatenato proteste di massa guidate dalle donne in Iran, coinvolgendo ampi strati della popolazione, in particolare giovani che chiedono riforme sociali, ambientali e politiche. Lo slogan “Donna, Vita, Libertà“, di matrice curda, ha accompagnato le proteste per oltre un anno, minacciando la stabilità dello Stato guidato dagli ayatollah.
In risposta alla brutale repressione delle proteste da parte del regime iraniano, il Parlamento europeo ha condannato la situazione dei diritti umani nel Paese. Nel 2022, gli eurodeputati hanno chiesto sanzioni contro i funzionari iraniani coinvolti nella morte di Mahsa Amini e nella repressione generale del regime. Nel 2023, sono state sollevate richieste di ulteriori sanzioni e di inserire il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche nella lista europea dei terroristi. La decisione di onorare Mahsa Amini e il Movimento delle Donne Iraniane per la Libertà con il Premio Sakharov sottolinea l’impegno dell’Unione Europea nel sostenere coloro che lottano per i diritti fondamentali, nonostante la repressione e le sfide.