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“Allattamento in pubblico che orrore”. I tabù che dovremmo ormai eliminare.

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Alle volte infastidisce ancora vedere una donna che allatta il proprio bambino in pubblico. Questi è uno dei tabù sull’allattamento al seno che dovrebbero essere eliminati definitivamente. Osserviamo quella donna e ci mettiamo a riflettere e allontanare in modo quasi ostile un atto così naturale e d’amore, che dovrebbe solo trasmetterci forti emozioni. Una delle cose più naturali al mondo viene vista in un’ottica negativa e diventa quindi l’ennesimo motivo per attaccare noi donne. D’altronde basta pensare ai social network che dovrebbero sensibilizzare i propri utenti su temi delicati e invece si ritrovano a bannare e segnalare account di donne dove ci sono foto in cui si intravede un capezzolo o una parte.
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L’allattamento in pubblico è un diritto inalienabile contro cui è inutile opporsi o indignarsi, ma non dimentichiamoci che l’allattamento è anche una possibilità. Una possibilità che negli Stati Uniti è addirittura negata in alcuni stati perché considerato un atto quasi “osceno”, altri invece non rendono accettabile ciò a causa della religione che viene praticata. Pensiamo all’Arabia Saudita. In tanti altri paesi però l’allattamento in pubblico non sono è ammesso, ma anche incentivato, come per la Norvegia, Svezia e Finlandia. Tutto ciò nasce principalmente dal fatto che il seno viene ancora vista come una parte del corpo oggetto solo di piacere sessuale.

L’allattamento in pubblico non è l’unico tabù

Ciò che ultimamente si sta sempre più espandendo tra noi, in questa società ancora in parte tremendamente maschilista è la sensazione che le donne che diventano madri debbano essere anche obbligate ad allattare. Allattare non deve essere un obbligo, infatti non tutte le neo-mamme possono allattare, o sentono questo bisogno e slancio verso il bambino. Proprio per questo alcune di loro prediligono il latte in polvere. Una decisione che per molti sembra addirittura essere contro natura.

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Un po’ come dire e pensare “hai avuto la bicicletta e adesso pedala”, ovviamente un modo molto semplicistico di vederla. Sfortunatamente è proprio così che molti però la pensano. In ogni piccolo gesto, in ogni singola decisione personale, che interessa solo noi stesse e la nostra famiglia veniamo messe ad una gogna pubblica dove tutto può essere criticato. Criticare senza soffermarsi sulle ragioni che ci portano a determinate situazioni o decisioni.

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dal profilo Instagram di Ashley Graham

Una testimonianza ci giunge dalla modella curvy Ashley Graham conosciuta a molti per avere un account Instagram seguitissimo, quasi più di 20 milioni di follower. Non solo non ha mai nascosto le sue forme avvenenti e sensuali, ma non ha mai smesso di documentare anche la sua maternità. La donna ha parlato recentemente a cuore aperto della sua esperienza con l’allattamento degli ultimi gemelli avuti. Ha dichiarato di aver smesso di allattare i suoi figli quando questi avevano 5 mesi, ha cercato di resistere quasi imponendoselo, e invece…ha poi finalmente capito che non poteva più resistere.
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Come possiamo sensibilizzare maggiormente la nostra società?

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foto dallo spot di Frida Mom “Stream of Lactation”

Durante i Golden Globe Awards nel 2021 è andato in onda sulla NBC uno spot proprio per cercare di sensibilizzare anche gli spettatori sul topic dell’allattamento. Lo spot della durata di soli 30 secondi si intitola “Stream of Lactation”, creato da Frida Mom che ha promosso i suoi prodotti per la cura del seno dopo il parto. L’azienda ha voluto raccontare quali sono le paure delle neo mamme, rappresentandole stremate e in cerca di una soluzione. Rappresentando i primi momenti della maternità come in realtà sono, cercando di non farle sentire sole e consigliandole nell’allattamento fai-da-te. Lo spot originario era di 75 secondi e venivano anche mostrati i capezzoli che in televisione sono stati coperti. Frida Mom ha lavorato personalmente al nuovo spot con la NBC per promuovere i loro prodotti, ma anche sostenere le donne e farlo nel modo più.

Oltre alla visione della società ciò che dovrebbe preoccuparci e farci pensare è anche un assetto sanitario scarso. L’assistenza data alle donne dopo il parto è ormai ridotta al minimo. Molte donne non scelgono liberamente di non allattare il proprio figlio o propria figlia. Spesso sono obbligate perché necessitano di più cure che non sono concesse. Secondo alcune statistiche e dichiarazioni dell’OMS e di Unicef non esistono corso legati al dopo parto che aiutino le donne a scegliere consapevolmente come muoversi da quel momento in poi, addirittura non può nemmeno essere lontanamente consigliato il latte in polvere.

Se da un lato abbiamo la vergogna che lentamente invade le donne per la scelta di allattare in pubblico, una vergogna che nasce dall’essere costantemente osservate da occhi giudicanti. Dall’altra invece abbiamo quelle donne che cominciano ad aggrapparsi al senso di colpa. Una sensazione quasi logorante che deriva dal fatto di non sentirsi magari una madre perfetta al 100% come vorrebbe la società solo perché sceglie di allattare tramite latte artificiale.

Fonte: Variety, Vanity Fair