L’attore Javier Bardem è stato intervistato in occasione del live action della Disney, La Sirenetta, ancora nelle sale e dove lui interpreta proprio il re Tritone. Le sue dichiarazioni dovrebbero essere un monito d’ispirazione per tutti gli uomini e un sostegno più che apprezzabile per tutte le donne. Attualmente legato all’attrice Penelope Cruz con cui ha un figlio di 12 anni e una di 10, le sue parole hanno scosso tutti i nostri cuori.
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Afferma di essere cresciuto in mezzo alle donne grazie alla presenza della madre e ha sempre ringraziato per questo, perché ritiene il mondo più bello se le donne sono presenti o se addirittura lo governassero. Contento del suo ruolo ne La Sirenetta, si fa portavoce per le generazioni più recenti, avendo anche due figli piccoli si sente infatti in dovere di poter insegnare loro quanto più possibile.
Cos’ha dichiarato l’attore?
“Dopo aver capitalizzato il potere per anni ora gli uomini devono comprendere le battaglie delle donne e sostenerle”. Un po’ ciò che viene anche diffuso dal film stesso, quando il grande patriarca viene messo in discussione dalle decisioni della figlia. “Le lotte per i loro diritti devono diventare le nostre (di noi uomini), è tempo di trasformarsi come persone e come società”. Dichiarazioni potenti che vengono trasmesse agli spettatori, ai lettori e ai suoi fan.
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Parole che sicuramente fanno riflettere su quello che deve essere un impegno condiviso per creare un mondo equo con parità di genere e più inclusivo. E’ essenziale per le donne avere gli uomini dalla loro parte affinché la lotta per i loro diritti possa proseguire. Con ciò che Javier Bardem ha affermato, ovvero di sostenere le donne, riconosce implicitamente anche quelli che sono i privilegi di cui gli uomini godono nella nostra società. Un riconoscimento fondamentale per poter comprendere le disuguaglianze di genere.
Oltre alle dichiarazioni a supporto delle donne ha anche parlato in modo più approfondito del film. A causa di varie polemiche razziste, infatti, è stato messo in ombra. Questo ha portato a vedere nel film una portata politica unica. “Trovavo potente l’idea di inclusione e diversità per comunicare l’urgenza di creare ponti di comprensione tra popolazioni che si suppongono nemiche. Non dobbiamo temere quello che non conosciamo, non dobbiamo attaccare l’altro”.
Fonte: L’Espresso