Gaia Zorzi, sorella dell’ex vincitore del Grande Fratello, Tommaso Zorzi, ha da poco rilasciato alcune dichiarazioni in merito ad un’esperienza traumatica che ha vissuto all’estero. Qualche anno fa mentre si trovava in discoteca aveva accettato da bere da alcuni ragazzi per poi scoprire solo in seguito di essere stata drogata. Infatti, la ragazza era stata accompagnata in ospedale da un’amica dove aveva ricevuto i risultati delle analisi.
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Cosa è accaduto in quella discoteca?
Gaia Zorzi, di 25 anni, è nota nel mondo dei social, su Instagram e Twitter in particolar modo ed è seguita in totale da più di 200 mila follower. Proprio utilizzando la piattaforma di Twitter ha voluto raccontare un episodio di alcuni anni fa che l’ha segnata profondamente. Questo perché la vicenda di Leonardo Apache La Russa, figlio di Ignazio La Russa, sta dividendo l’opinione pubblica nelle ultime settimane. Il ragazzo infatti è stato accusato da una ragazza di violenza sessuale, mentre lei era sotto effetto di stupefacenti.
“Durante il mio secondo anno di università ero riuscita con le mie coinquiline ad andare a ballare” così ha iniziato la Zorzi ha raccontare l’accaduto. “Accettai stupidamente un drink da alcuni ragazzi che non conoscevo, da quel momento non ricordo più nulla. Zero assoluto, avevo perso i sensi”. Quindi ovviamente Gaia Zorzi ha poi capito che c’era qualcosa di strano, tanto che poi è stata portata dall’ambulanza in ospedale e una sua amica ha deciso di farle compagnia. “Grazie al cielo quella sera una delle mie coinquiline non ha lasciato mai il mio fianco, mentre l’altra ha continuato a fare serata. Rimase pure in ospedale fino alle sei di mattina.”
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“Nel mio sangue avevano trovato una sostanza chiamata rohypnol, conosciuto anche come date drug”, letteralmente la droga dell’appuntamento, ma conosciuta come droga dello stupro. Continua poi asserendo che il locale chiamato Maastricht anni dopo venne chiuso proprio perché circolava questa droga e la sua stessa cosa era accaduta ad altre ragazze. Come se non bastasse erano proprio i baristi del locale a vendere le sostanze.
Gaia Zorzi condividendo la sua esperienza ha aperto un vaso di Pandora potremmo dire, infatti oltre ai commenti di vicinanza vengono raccontate gli utenti storie molto simili che hanno vissuto loro in primo luogo o amici. Le centinaia di testimonianze ci lasciano sicuramente sconvolti, ma forse non stupiti. Infatti non è la prima volta che si sentono storie simili, pensare però che siano così tante lascia senza parole.