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Cloe Bianco, il suo preside: “Causò trauma agli alunni e vestiva in modo volgare”

cloe bianco

“L’istituto non fece nulla per metterla in difficoltà – si discolpa Ariot – alla fine era una brava insegnante. Noi continuammo a chiamarla come supplente, ma non tornò. C’è chi dice che fu demansionata e costretta a lasciare l’insegnamento. Ma non è vero” assicura il dirigente scolastico che sostiene che era stata la stessa Cloe Bianco ad acccettare l’incarico in segreteria rinunciando all’insegnamento. “Ha continuato a lavorare fino al 2019. Poi rifiutò ogni contratto e sparì”.

Dal fascicolo aperto al tribunale del lavoro a cui Cloe si rivolse per far valere le sue ragioni, si evince tuttavia un quadro completamente diverso. Il preside infatti aveva sostenuto che presentandosi in aula con la sua nuova identità generò negli studenti un “impatto iniziale traumatico”.

In particolare viene citato un episodio in cui una delle alunne si sarebbe allontanata dalla classe colpita da una crisi di pianto. Anche il corpo docenti ne fu turbato: “Un professore rimase impietrito” dinanzi a Cloe. Il preside ha inoltre dichiarato che la docente si presentava a scuola vestita in modo “vistoso”, “volgare” ed “eccessivo”. La vicepreside sostenne invece che l’insegnante indossava “Maglia lunga, calzamaglia, stivaletti con tacco, unghie lunghe, orecchini, parrucca. Abbigliamento poco consono alla sobrietà e al decoro”.

Il MIUR ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità.

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