Lo scorso 11 giugno Cloe Bianco è stata trovata carbonizzata nel suo camper, in una zona boscosa tra Auronzo e Misurina, in provincia di Belluno. Prima di togliersi la vita aveva pubblicato un messaggio di addio sul suo blog, al quale ha affidato il racconto del suo dolore causato da una società che non è mai riuscita a farla sentire accettata.
Cloe era una donna transgender, ma prima di questo era soprattutto una docente. Nel 2015 decise di entrare in aula, nell’Istituto di Agraria “Scarpa-Mattei” in cui insegnava, indossando una gonna, i tacchi e una parrucca, facendo coming out con i suoi studenti. Cloe credeva di essersi finalmente liberata di quel peso che si era tenuta dentro per tutta la vita, e invece da allora le cose non sono altro che peggiorate. La docente fu prima sospesa, per poi essere demansionata in segreteria.
Una decisione che il dirigente scolastico Francesco Ariot non rinnega. Il preside nelle scorse ore ha deciso di rompere il silenzio nel peggior modo possibile, biasimando Cloe per la sua decisione di togliersi la vita e sollevandosi da ogni responsabilità: