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“Divertenti, sfacciate, sicure di sè, ma non abbastanza”: per il suo Barbie, Greta Gerwig si è ispirata alle adolescenti americane (guarda il TRAILER)

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Barbie è il film più atteso dell’anno e fin dal suo annuncio ha destato molto scalpore. Infatti tutti gli spettatori sono curiosi di vedere Margot Robbie vestire i panni della bambola più famosa del mondo e capire su cosa il film verrà incentrato. Ovviamente l’attrice prodigio di questi anni, voluta da tutti nei propri film grazie al suo talento e bellezza riesce ad incarnare già dall’ultimo trailer, perfettamente l’iconica bambola.
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foto dal trailer “Barbie”


Da alcune dichiarazioni rilasciate dalla stessa regista Greta Gerwing e dalla Robbie abbiamo una visione più completa del film e di come Barbie verrà resa sul grande schermo. Sicuramente incarnerà quella che è una donna moderna in tutto e per tutto, metterà alla prova la sua intelligenza e la sua forza interiore dando a tutte le donne fiducia in se stesse. Inoltre ciò che verrà celebrata è anche l’inclusività non solo da un punto di vista estetico, se pensiamo ad attrici di diverse culture ed etnie, ma anche da un punto di vista lavorativo.

Barbie come icona femminista


Barbie fin da tempo immemore è stata sempre al centro di dibattiti femministi, sin dal 1959, se da un lato infatti c’è chi ha sempre criticato la bambola per promuovere modelli di fisico e bellezza non inclusivi o consoni alla società, dall’altro è anche stata icona femminista e d’emancipazione. Nel corso degli anni infatti è stata disegnata come una donna dalle molteplici professioni considerate tipicamente maschili (diventando anche astronauta, scienziata o ingegnera) ed ora è arrivata anche Barbiecore, quindi sarà interessante scoprire come la regista abbia portato questi temi importantissimi all’interno del film. Già dal 2016 cominciano ad uscire le prime bambole con diverse forme del corpo, colore della pelle e capelli. Da bellezza vuota è finalmente stata decretata come figura che incoraggia quello che è l’empowerment femminile.
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La Gerwig ha infatti dichiarato di voler “sovvertire ogni aspettativa”, l’obiettivo è quello di portare al pubblico il diritto di essere come uno desidera. La regista continua spiegando più nel dettaglio che è come se venisse ripercorsa quella che è l’adolescenza. Per il film infatti si è ispirata direttamente ad un libro che aveva letto da giovane, intitolato Far rivivere Ophelia del 1994 e dice: “Loro sono simpatiche, sicure di sé e improvvisamente tutto si ferma. All’improvviso quella ragazza adolescente pensa “non sono abbastanza!”. Così descrive quindi le adolescenti che ha preso come modello per la sua Barbie che diventa così ancora più icona. Descrivere quindi gli effetti che la società può avere sulle giovani ragazze. Sappiamo tutti che la bionda più famosa del mondo è una bambola e come tale non dovrebbe provare sentimenti, e invece…(continua dopo la foto)

Margot Robbie parla del suo personaggio

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foto dal trailer “Barbie”


Le piace vestire di rosa, mettersi la minigonna? Perché non farlo. E’ questo anche quello che dice Margot Robbie in un’intervista: “Lei può indossare una minigonna, ma perché è divertente e rosa, non perché vuole mostrare il suo sedere!”. Molti negli anni hanno criticato Barbie non solo per l’abbigliamento, ma anche per il colore rosa associato ad un tipo di femminilità che poi di base è stereotipata, come la scelta di indossare abiti succinti.
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In modo quasi assurdo se pensiamo anche alla trama dello stesso film Barbie, interpretata da Margot Robbie. Qui la nostra protagonista dovrà fronteggiare molti ostacoli che la vedranno espulsa da Barbie Land, questo perché per alcune sue imperfezioni viene giudicata non all’altezza e dovrà rifugiarsi nel mondo reale per cercare quella che è la vera felicità. Proprio ripercorrendo le parole della Gerwig in merito a quelle adolescenti che alla fine siamo state tutte, qui Barbie d’improvviso da fulcro della storia comprende che “non è più abbastanza brava” o almeno secondo le altre che la circondano. Ciò che dovrà quindi cercare sarà la propria identità e la “persona” che vuole essere veramente.

Fonte: Vogue, Bust