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“Si è svegliata nuda”: parla la madre della ragazza violentata nell’ospedale di Roma. Le somministravano metadone

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Un evento quello reso noto oggi che ha dell’incredibile, la prova che anche in un luogo che dovrebbe essere sicuro le donne non sono tutelate. All’Ospedale Sant’Andrea di Roma, nel reparto psichiatrico è stata violentata una paziente, una giovane donna che si è risvegliata nuda. Oltre alla sua dichiarazione anche le parole della madre che ancora di più ci fanno dubitare della sicurezza all’interno di determinati reparti ospedalieri. Alla ragazza le è stato inoltre somministrato del metadone così da rendere più “facile” l’aggressione. La polizia ha subito iniziato ad indagare e sta proseguendo con i dovuti accertamenti.
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Cos’è accaduto?

Una ragazza di soli 25 anni ha denunciato una violenza sessuale che sarebbe avvenuta durante la notte nel suo letto d’ospedale al Sant’Andrea dove era ricoverata da alcuni giorni in Psichiatria. Dopo la denuncia della ragazza gli agenti che si sono recati sul luogo hanno cercato di ricostruire il fatto accaduto ascoltando proprio la ragazza. Durante il racconto però la ragazza si sarebbe anche addormentata più volte prima di rendere i dettagli della violenza subita. Probabilmente effetto anche dei farmaci che assume.

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A tal proposito parla quindi la madre che è tuttora sotto shock come la figliaha avuto un’esperienza agghiacciante. Due notti fa è andata a dormire dopo essere stata sedata, si è però poi risvegliata nuda”. La ragazza già precedentemente aveva avvertito la madre che qualcuno le stava somministrando metadone che nelle sue condizioni non dovrebbe essere invece usato.
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La madre della ragazza ovviamente non si sente per nulla rassicurata pur trattandosi di una struttura ospedaliera, attualmente infatti sono state prese in analisi le telecamere e si interrogheranno infermieri e lo staff di turno durante l’accaduto. Inoltre la donna pone l’attenzione anche sulla mancanza di giuste misure attuate all’interno del reparto nessuno dei familiari è ammesso a stare insieme con mia figlia, nonostante quello che è accaduto. Più di una volta le abbiamo portato dei cambi perché non era stata accudita a dovere nell’ospedale.”

Nemmeno gli ospedali sono posti sicuri


Già da tempo infatti sono sempre più frequenti le denunce su una mancata assistenza sanitaria adeguata all’interno degli ospedali. “Il modo in cui è seguita, lei come altri pazienti, solleva dei dubbi sulla ripresa di questi ragazzi”, questo ciò che afferma la madre della ragazza violentata. Intanto le indagini continuano.
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Gli agenti dovranno probabilmente sequestrare anche gli indumenti che la ragazza portava questi giorni insieme alla biancheria che si trovava sul suo letto. Questo aiuterà nella ricerca di profili genetici che potrebbero poi condurre all’aggressore. Nel frattempo sul caso lavora il commissariato Flaminio.

Fonte: Corriere della Sera