L’11 gennaio 2022 Davide Fontana uccide in modo brutale Carol Maltesi, arriva solo adesso la sentenza del Tribunale di Busto Arsizio. Una pena inaspettata, l’ennesima decisione che non rispecchia minimamente la giustizia che veniva richiesta. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una decisione dei giudici che porta soltanto pioggia di critiche sui sistemi giudiziari e sul comportamento nei confronti di femminicidi. “Lei disinibita, lui innamorato si è sentito usato“, questa la giustificazione dei giudici per non aver dato l’ergastolo all’uomo per l’omicidio di Carol Maltesi.
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La vicenda
Nel 2022 il food-blogger e bancario, Davide Fontana, uccide l’attrice Carol Maltesi che aveva deciso di lasciare l’uomo con suo figlio di 6 anni. Per ben tre mesi l’omicidio era rimasto irrisolto e ostacolato proprio da Fontana, l’uomo infatti sui social si fingeva la ragazza rassicurando anche i familiari e amici. Fontana durante le riprese di un film hard a Rescaldina uccise la ragazza con delle martellate, la sgozzò e poi la fece a pezzi. Il corpo, o quello che ne rimaneva, lo lascia in freezer per poi buttare i pezzi da una montagna.
L’uomo, che in realtà è un efferato omicida, è stato riconosciuto sano di mente, ma non avrebbe reagito con premeditazione e secondo il Tribunale non ci sarebbe crudeltà nell’omicidio. Delle parole che ci lasciano veramente senza fiato, cercando di capire come si possa arrivare ad una decisione talmente simile, tremendamente insensata. Dalla Procura era arrivata la richiesta di ergastolo con due anni di isolamento per omicidio aggravato.
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“Non ho parole solo 30 anni per un mostro maledetto!“, fortissima la rabbia del padre di Carol, Fabio Maltesi. “Non c’è giustizia, senza ergastolo”, le parole invece della zia che dal tribunale esce in lacrime. Ed ha proprio ragione, non c’è giustizia, in Italia ormai sembra soltanto un illusione e ogni sentenza ingiusta non fa altro per peggiorare la situazione.
Per i giudici “Fontana ha ucciso Carol perché si rese conto che ormai dopo averlo in qualche modo usato, Maltesi si stava allontanando scaricandolo, l’idea di perdere i contatti stabili con coledi che egli per sua stessa ammissione e secondo l’amica testimone, amava perdutamente, da cui sostanzialmente dipendeva poiché gli aveva permesso di vincere la sostanziale solitudine in cui si consumava in precedenza“.
Il giudice Giuseppe Fazio, che presiedeva la Corte “l’uomo si è reso conto che la giovane e disinibita donna si era serva di lui per meglio perseguire i propri interessi personali“. Giudizi che fanno male e che scoraggiano ancora una volta le donne a chiedere aiuto per avere una giustizia che non esiste. Il trattamento che la giustizia in Italia riserva alle donne, in questo caso in merito all’omicidio di Carol Maltesi, è veramente vergognoso.