Ogni mese in Italia muoiono 8 donne, uccise nella loro sfera privata o lavorativa. Parliamo in questo 2023 di già 39 femminicidi in solo cinque mesi. Un dato più che allarmante quello che deriva da un report settimanale di fine maggio del Dipartimento di pubblica sicurezza pubblicato sul sito ufficiale del Viminale. 129 persone totali sono state uccise, 46 di queste sono donne e 39 sono state uccise da persone nella loro sfera privata.
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I femminicidi negli ultimi anni
Tra queste 39 donne ci sono anche Giulia Tramontano e Pierpaola Romano, l’agente di polizia uccisa a Roma da un collega di lavoro. Già dopo l’atroce omicidio di Giulia Tramontano per mano del suo compagno, dopo aver scoperto che questo aveva una vita parallela, era stato diffuso l’hashtag #losapevamotutte. Questo perché già l’opinione pubblica era orientata verso solo una persona per l’accaduto, pur sperando con il cuore di sbagliarsi.
A quanto pare invece è ormai quasi impossibile sbagliarsi, sul sito femminicdioitalia.it è stato puntualizzato che dall’inizio dell’anno in Italia le donne che sono morte a causa di ex compagni violenti ha raggiunto il numero di 17 vittime. Già nel 2020 sfortunatamente con l’arrivo della pandemia, oltre al Covid-19, ciò che preoccupava i più era la situazione che avrebbero dovuto affrontare le donne che erano già vittime di violenza domestica.
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Nel 2022, rispetto al 2021, c’era stato già un peggioramento riportato sempre dal report del Viminale che contava già 125 femminicidi. Ciò che preoccupa non è solo il numero dei femminicidi, ma anche quello delle denunce. Infatti per l’Istat “è elevata la quota di donne che non parlano con nessuno della violenza subita. I tassi di denuncia riguardano il 12,2% delle violenze da parte del partner e 6% di quelle che non erano perpetrate dal partner”.
La procuratrice aggiunta di Milano, Letizia Mannella aveva dichiarato “A noi donne la morte di Giulia Tramontano insegna che non dobbiamo mai andare ad un ultimo incontro” e di questo ne aveva parlato tramite i social anche Michelle Hunziker. Inoltre proprio a causa degli ultimi femminicidi il governo ha deciso di prendere ulteriori misure di prevenzione di cui vi avevamo parlato qui.
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Quando agire e in quali ambiti
Tutto ciò era comunque già stato anticipato dalla segretaria del Pd Elly Schlein “come ribadiamo da tempo, occorre affiancare al piano legislativo e repressivo quello della prevenzione, educativo e culturale, a tutti i livelli, e sostenere i centri antiviolenza che fanno un enorme lavoro di prevenzione e sostegno”. Quindi non possiamo parlare di una soluzione. Bisogna però agire e investire anche sulla “formazione e specializzazione delle Forze dell’Ordine perché sappiano riconoscere da subito i primi segnali della violenza”.
La realtà tragica di ben 8 donne uccise ogni mese dai loro partner in Italia richiede una risposta urgente e un contrasto deciso e d’impatto. La lotta ai femminicidi richiede un impegno da parte di ogni fronte, delle istituzioni, organizzazioni della società civile, di ogni individuo.
Fonte: Ansa