Ben 30.289 miglia, 235 giorni, 5 ore e 44 minuti, questo il tempo che ha permesso a Kirsten Neuschäfer di vincere la regata intorno al mondo in solitaria, la Golden Globe Race. Kirsten Neuschäfer è la prima donna a vincere il giro del mondo in solitaria, passata senza assistenza alcuna attraverso i tre famosi Capi, ovvero Buona Speranza, Leewin e Capo Horn. Una donna con una forza interiore, una tenacia e passione per il mare da ammirare sotto ogni punto di vista. Una sfida ardua, di proporzioni epiche che l’hanno però resa un esempio per tutti noi.
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Per affrontare un viaggio simile bisogna avere tempra, una resistenza mentale e fisica che Kirsten ha dimostrato fin da subito, il mare non conosce limiti…forse nemmeno noi donne ne abbiamo. La sua avventura sarà sicuramente vista e ricordata come ispirazione, speranza per ognuno di noi ad affrontare le difficoltà della vita, come a seguire i nostri sogni più audaci.
I pericoli della Golden Globe Race
Il mondo della vela vintage è in subbuglio e una donna è riuscita a scrivere un nuovo capitolo della storia di questo sport in particolare. La Neuschäfer è la prima donna a vincere il giro del mondo in solitaria e per questo dovrebbe essere ammirata, infrangendo quelle che sono le barriere di genere più radicate nella nostra società.
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Il 4 settembre 2022, insieme a lei sono partite altre 16 imbarcazioni dalla Francia, precisamente a Les Sables d’Olonne. Il traguardo però lo ha tagliato ha tagliato il 27 aprile 2023. Perché vogliamo porre l’attenzione sulla sua epica riuscita? Fondamentalmente la Golden Globe Race è molto più che una competizione, infatti coloro che sono in gara partono con una barca vintage, senza apparecchiature elettroniche. Una gara che mette a rischio anche la vita dei suoi partecipanti, consci delle difficoltà contro cui possono incorrere. La stessa Neuschäfer è stata protagonista di un salvataggio, infatti nelle acque di Port Elizabeth è riuscita a trarre in salvo Tapio Lehtinen, sfidante finlandese che era proprio naufragato in quella zona.
Kirsten Neuschäfer ci aiuta a spingerci oltre i nostri limiti
Kirsten Neuschäfer, sudamericana, nasce nel 1982 è fin da piccola sente un forte legame con il mare, navigando prima con un gommone e poi con una vera barca a vela. La promessa fatta a se stessa all’inizio della gara l’ha però portata a termine, rimanendole fedele, portare avanti la gara e vincerla. Nulla l’ha fermata, né i giorni che diventavano notti infinite, né il mare in tempesta, tanto meno le ulteriori condizioni metereologiche estreme.
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Kirsten Neuschäfer diventerà per noi un simbolo e moto d’ispirazione, una donna che da sola ha combattuto non solo il mare, ma anche il sonno e la prolungata solitudine in cui versava durante questi mesi. Traguardi simili spingono noi donne, ma in generale noi essere umani a spingerci sempre oltre, a credere in noi stessi e in ciò che vorremmo realizzare. Simbolo di perseveranza e dedizione che difficilmente scomparirà, il suo nome rimarrà nel tempo, per ricordarci che l’essere donna non deve costituire un fattore limitante.
Fonte: Di Lei, Giornale della vela